Abitavo, con la famiglia d’origine a Termoli, porto del Molise, a 28 miglia dalle Isole Tremiti.
Nel lontano 1958 vi facemmo una gita familiare, con un motopeschereccio, unica possibilità di collegamento all’epoca: un vero paradiso!
La barca sembrava sospesa nell’aria per la trasparenza dell’acqua: rosa, bianca, verde smeraldo, turchese e blu e i pesci… la splendida sinergia del minuscolo arcipelago, che racchiude storia, archeologia e natura, ci incantò e negli anni è stata una costante della mia vita e di quella con Mauro.
Il mio obiettivo era, andata in pensione, passare tre mesi al mare, e così è stato, e pur girovagando fra vari mari e oceani, la mia Itaca era l’arcipelago.
Anche Mauro fu contagiato ed anche se non era proprio comodissimo, tutti i fine settimana ci vedevano lì, tranne tre settimane delle sue vacanze in altri lidi.
Fu proprio lui a volere la casa,perchè potessi vivere l’estate in un posto amato e di benessere e non nel calore cittadino.
Come ci piaceva passare le giornate in canoa e nuotando! Siamo stati felici.
Con l’altra canoa, gonfiabile, abbiamo perlustrato baie e calette fra Italia, ex Iugoslavia, Albania, Grecia.
Dopo la sua morte ho regalato la canoa gonfiabile ad amici, l’altra dopo qualche tiro mancino di prepotenti barcaioli, soprattutto nei confronti di una donna sola, dorme in giardino, simbolo di una felicità spezzata a cui si è aggiunta la mucillagine, che l’anno scorso ha infestato l’Adriatico nel mese di luglio, rendendolo imbalneabile.
Sempre l’anno scorso ho incontrato una nuova amica che ama Tremiti e la canoa e chissà .. l’anno prossimo potrei anche rimetterla in mare, prepotenti e mucillagine permettendo.
Anche Mauro sarebbe molto contento.