L’alba si attarda nei tuoi giorni più scuri
Di bianco si ammantano anche tutti i pensieri
Delle tue notti parlan gli elfi e le fate
E i racconti e le fiabe son carezze infinite
Inverno imperatore
Nel tuo castello scoccan lente le ore
Una corona di ghiaccio ti cinge la testa
Ed il vento là fuori con la neve fa festa
Già la si sente fin da marzo inoltrato
QueN’aria mite, quel tepore di fiato
I campi di nuovo si punteggian di fiori
Dalle tane nascosti è ora di venir fuori
Vestale primavera
Sopra ai tuoi veli cala tardi la sera
Le rondini in volo ti copian la danza
Sono il segno sicuro del caldo che
avanza
Prende alla gola a volte la tua calura
E i corpi si mostrano secondo natura
Le mani sudate accarezzan le fronti
E le lucciole al buio sembran stelle cadenti
Estate contadina
Spargi la luce fin da prima mattina
Doni al mondo i tuoi frutti di mille colori
Doni il pane alle genti, doni ai sensi gli odori
Sembra che arrivi con un passo felpato
Non ci si accorge ma quel ciclo è segnato
Virano al bruno tutti quanti i colori
E di cieli velati si circondano i mari
Autunno pescatore
Cala le ultime reti senza fare rumore
Che le notti più lunghe non ti siano
d’affanno
Tira su la tua pesca, giungerà il nuovo anno
E poi di nuovo e ancora
Inverno imperatore
Nel tuo castello scoccan lente le ore
Una corona di ghiaccio ti cinge la testa
Ed il vento là fuori con la neve fa festa